Storia della Chiesetta di Maria SS. Delle Grazie in Stefanaconi
La Chiesetta-Santuario di Pajeradi, in Stefanaconi sembra risalire, verosilmente ai secoli XII e XIII. Si trova ubicata su un’area di campagna, all’inizio del paese di Stefanaconi, a circa 200 metri dalla strada provinciale che va per Sant’Onofrio.
Da fonti storiche, attendibili, risulta che sotto il pontificato di Giulio III (1550-1555) la Chiesa era stata costituita Parrocchia con la dizione: “Parrocchia S. Maria di Pajerdi” e serviva la gente umile, povera e contadina della zona. Oggi fa parte della Parrocchia San Nicola in Stefanaconi.
Si hanno scarse Notizie se i terremoti del 1659 e 1693 hanno danneggiato la struttura; non viene però risparmiata dal terremoto del 1783, tremendo e spaventoso, che in tutta la Calabria distrusse circa 500 paesi, compreso Stefanaconi. Subì seri danni anche nel 1791. Diversi sono stati gli interventi di restauro, nel corso degli anni. Nel 1839, Nicola Corrado di Dasà scolpì l’attuale statua della Madonna delle Grazie, restaurata in seguito. Non si trova invece la statua originaria. Una lastra marmorea, sulla parete esterna, ricorda che nel 1931 la chiesetta fu restaurata per interessamento del sig. Francesco Franzè, col denaro, raccolto tra gli emigrati d’America.
La devozione alla Madonna delle Grazie e al luogo sacro di Pajeradi, è molto sentita dalla popolazione di Stefanaconi, dalla C/da Morsillara e anche dalla comunità di Sant’Onofrio.
La tradizione tramanda che la chiesetta è sorta per volere della Madonna, dopo un miracolo.
Si racconta, infatti, che un ragazzo sordomuto, in una giornata afosa e calda, fu mandato dal padre, contadino, che dissodava il terreno, nelle vicinanze. Il ragazzo obbediente, mentre attingeva acqua con un’anfora vide una bellissima Signora, che gli parlò e lo trattenne per un bel po’ di tempo. Al termine del gratificante incontro fu miracolato, acquistando parola e udito. Quando ritornò dal padre, venne aspramente rimproverato per l’insolito ritardo. A questo punto però il Pastorello raccontò al padre di aver visto accanto alla fontana una meravigliosa Signora, che gli ha sorriso, gli ha parlato e infine manifestato il desiderio di avere una Chiesetta in quella zona. Il padre, constatando che il figlio parlava e sentiva cadde in ginocchio, ringraziò e promise di edificare la Chiesa.